Messa di inaugurazione dell’Anno Accademico

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A Santi Pietro e Paolo, la messa celebrata dal Vescovo Trevisi. Numerose le attività proposte dalla Pastorale Universitaria della diocesi triestina.

Martedì 19 novembre 2024, alle ore 19.00, presso la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, si è svolta la tradizionale Messa di inaugurazione dell’Anno Accademico.

La celebrazione è stata presieduta dal Vescovo di Trieste mons. Enrico Trevisi e concelebrata da numerosi sacerdoti, tra i quali don Sergio Frausin (delegato della Pastorale Universitaria) e don Lorenzo Magarelli (cappellano della Cappella Universitaria). Numerose le autorità presenti: per l’Università degli Studi di Trieste hanno partecipato il Magnifico Rettore prof. Di Lenarda, il Prorettore prof. Sergo e il Direttore Generale dott.ssa Rozzini; il Comune di Trieste era rappresentato dall’assessore dott. De Blasio, assieme all’assessore dott. Tognolli. Hanno portato i saluti il presidente Fedriga e l’assessore Rosolen.

La celebrazione ha visto la partecipazione di tanti fedeli: la spaziosa chiesa, infatti, era gremita di studenti e professori, ma anche di frati, suore e di altre persone che, a vario titolo, collaborano con la Pastorale Universitaria e seguono i giovani negli anni di studio universitario. Oltre agli studenti triestini, infatti, ci sono numerosi ragazzi che vengono da fuori Trieste e trovano nelle residenze che li ospitano, negli ambienti che frequentano e in queste persone che li guidano dei riferimenti sani e significativi per questo importante periodo di crescita e formazione.
Il nutrito e bravo coro “Fuorimoda” ha animato la celebrazione, suonando e cantando brani molto belli che hanno coinvolto i presenti.

Il vescovo durante la stimolante omelia si è rivolto ai giovani con parole sentite e incoraggianti che – come leggeremo tra poco – sono rimaste da subito impresse nel cuore dei presenti.

La celebrazione eucaristica è stata anche l’occasione per ringraziare il Signore per il centenario dalla fondazione dell’Università degli Studi di Trieste.

In chiusura, hanno preso la parola due giovani: Marta per annunciare che durante l’anno verranno promosse iniziative per prendersi cura del prossimo, incarnando quello che il Giubileo ci chiede, ovvero diventare pellegrini di speranza; Virgilio per far conoscere l’iniziativa “Fuorimoda”, l’adorazione Eucaristica curata dalla Pastorale Giovanile diocesana.

A seguire, don Sergio Frausin ha ringraziato i presenti per la loro partecipazione e ha invitato i giovani ai prossimi incontri e momenti di preghiera.

Infine, tutti sono stati invitati nel salone parrocchiale per un momento conviviale, durante il quale sono state raccolte le impressioni dei presenti sulla celebrazione appena vissuta che, per la gran parte di loro, è stata “molto bella”. Queste le loro parole:

Una bella occasione di affidare l’anno accademico e i giovani universitari al Signore”, Virgilio.

Mi ha colpito in particolare l’ultima frase dell’omelia del vescovo, quella in cui diceva che i nostri amici atei aspettano che noi gli mostriamo la luce di Dio, anche se non ce lo dicono”, Damiano

Una celebrazione partecipata ma che, pur nel gran numero dei presenti, non ha perso un carattere intimo e personale, che ha toccato il cuore di ciascuno”, Pietro.

I canti erano davvero molto belli, adatti e vicini ai giovani e le voci erano splendide”, Paola.

Ho trovato utili gli inviti alla fine della Messa per i prossimi incontri, così da ricordarsi”, Antonio.

Mi è piaciuto molto quello che ha detto il vescovo, di restituire nel mondo quello che ci è stato donato, che il senso più grande nella vita lo trovi solo se misuri le cose secondo l’amore di Dio”, Chiara.

Mi porto a casa l’arrampicarsi sull’albero come Zaccheo perché spesso siamo chiusi nei nostri piccoli progetti”, Maria.

È stata una Messa molto partecipata, sia per il grande lavoro della Pastorale Universitaria, sia per il desiderio di ricerca di Dio dei giovani universitari e la Messa bella e partecipata di oggi ne è la prova”, Matteo

Penso che la Messa sia stata una bellissima occasione per incontrarci tra noi studenti e professori cattolici. L’università non è un posto molto di fede, quindi mi ha fatto molto piacere trovarci insieme”, Elia.

Le letture e l’omelia di mons. Enrico Trevisi hanno permesso una profonda riflessione sulla nostra esistenza e sono state molto stimolanti. Dobbiamo ricercare continuamente un obiettivo o uno scopo per cui spenderci per ritrovare la bellezza di scoprire cose nuove e non spegnere mai il nostro fuoco interiore, che è l’energia vitale dentro di noi. Dobbiamo impegnarci tutti i giorni affinché si possa creare una comunità di pace e dobbiamo aprire la porta del nostro cuore, senza paura, per andare incontro all’amore di Colui che ci ama in modo incondizionato e inimmaginabile”, Sofia.

Con il cuore ancora pieno di gioia e gratitudine per questo importante momento di preghiera, così sentito e partecipato, la Pastorale Universitaria invita ai suoi prossimi appuntamenti, con il suggerimento di seguire i propri social (la nuova pagina Instagram, oltre ai canali Telegram e Whatsapp) per restare sempre aggiornati sulle numerose iniziative proposte.

Martina Depolli


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