Contaminiamoci nell’aiutare per donare amore

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Convegno Caritas diocesana di Trieste: l’importanza dell’ascolto e dell’azione concreta per sostenere i più fragili nella comunità di Trieste.

Venerdì 22 novembre, presso la sala Tessitori a Trieste, il vescovo Enrico, presidente Caritas, e padre Giovanni La Manna, Direttore della Caritas Diocesana, hanno presieduto il convegno Caritas intitolato “Spezzare il Silenzio: partecipazione e sostegno dei più fragili”.

È stato un convegno dinamico, dove si è data voce anche a coloro che operano nel campo dell’accoglienza.
Il problema della povertà è un problema, di certo, non nuovo, ma attuale, più che mai. Le povertà aumentano e si palesano in vari modi, non sempre visibili di primo acchito. L’ascolto e l’incontro con il fratello diventano strumenti fondamentali per entrare nella vita di chi ti sta davanti e comprenderne le necessità.

Il silenzio, come ha sottolineato padre La Manna, non è assenza d’interesse, ma è dimostrazione dell’essere attivi in prima linea, come i medici e gli infermieri che, all’arrivo di un malato al pronto soccorso, cercano di mettere fuori pericolo il paziente con opere e azione. È il fare il protagonista e dopo le parole, non che non siano importanti, ma possono giungere dopo, in un secondo momento, quando le condizioni sono facilitate.

Il prendersi cura del prossimo si rivela nell’azione concreta, che non obbligatoriamente deve far rumore, ma agisce nel nascondimento. Ascoltare è conoscere, conoscere è comprendere, non sempre per risolvere tutti i problemi, ma per abbattere il problema maggiore: la solitudine. Il non sentirsi soli, l’invito ad avviare un percorso di aiuto parte da un “noi” che riempie il cuore e rasserena lo spirito.

Questa esperienza non può essere un’esperienza per pochi ma, come ci invita il vescovo Enrico, dovrebbe essere un’esperienza che tutti dovrebbero fare, perché fa crescere e porta a crescere la nostra persona in primis, come uomini e donne di questo tempo.

Allora lasciamoci “contaminare” dalla bellezza di vite fuori dalla nostra e contagiamo chi conosciamo, per offrire un’opportunità di crescita e di gioia per tutti.
La diocesi di Trieste offre tante opportunità su vari fronti: dalle attività proposte dalle Caritas parrocchiali, sempre più attive e attente al territorio, fino alle proposte di attenzione al carcere.

Come Chiesa in uscita, siamo chiamati tutti ad andare verso coloro che hanno più bisogno: pensiamo ai malati soli e alle donne e bambini che arrivano dalla rotta balcanica. Non saremo noi a salvare il mondo, anche perché nostro Signore Gesù ci ha già pensato, ma possiamo alleviare quel dolore che attanaglia la vita del fratello e gli impedisce di volgersi alla vita con desiderio di essere e di realizzare quei sogni che non riguardano solo i bambini, ma tutti e affinché la nostra stessa esistenza non sia vuota, ma piena e gioiosa nel nome del Signore.

Alessandro Lombardi


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