Alla vigilia dell’evento, il Sir ha intervistato Giuseppe Contaldo, presidente di Rinnovamento nello Spirito Santo, per un approfondimento sul significato di questo tempo di grazia, sull’impegno del Movimento e sul nuovo cammino della Chiesa guidata da Papa Leone XIV.
Presidente Contaldo, il 7 e e 8 giugno prossimi i Movimenti, le Associazioni e le Nuove Comunità sono attese a Piazza San Pietro per il Giubileo a loro dedicato. Nella Bolla di indizione Spes non confundit leggiamo testualmente: “Incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse offrire loro felicità. Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza”. Un’aspettativa sfidante e coinvolgente…
Osservando il tempo che stiamo vivendo, veniamo sopraffatti da un clima di violenza e di crisi, nonché da un sentimento di paura. Eppure, proprio ora il pensiero di fondo che pare accendere un lume di speranza è che stiamo vivendo un anno di grazia, il Giubileo, indetto da Papa Francesco e iniziato il 24 dicembre scorso. Traspare il “volto” di una Chiesa che prega e che vuole testimoniare la fede in Colui che si è fatto Via e che cammina con noi.
“La speranza non delude” (cf. Rm 5,5) è proprio il tema che il RnS ha scelto come tema guida delle due giornate (venerdì 6 e sabato 7 giugno) in cui prenderà vita, in Aula Paolo VI, la 47^ Convocazione nazionale giubilare dei Cenacoli, Gruppi e Comunità, quest’anno eccezionalmente promossa a Roma e non, come da consuetudine, a Rimini. Si evidenzia ancora nella Bolla: “È infatti lo Spirito Santo, con la sua perenne presenza nel cammino della Chiesa, a irradiare nei credenti la luce della speranza”. Cosa rappresenta questo appuntamento straordinaria per la vita ordinaria del Movimento?
In tutto il RnS stiamo approfondendo il tema della speranza: è un’occasione d’oro poterla vivere in un orizzonte così vasto e perciò il nostro calendario è ricco di appuntamenti. La data è significativa e il pensiero corre alla storica Pentecoste del 1998, quando Papa Giovanni Paolo II volle incontrarci per la prima volta, riconoscendone l’importanza nella vita della Chiesa. Restano, indimenticate, le sue parole: “Più volte ho avuto modo di sottolineare come nella Chiesa non ci sia contrasto o contrapposizione tra la dimensione istituzionale e la dimensione carismatica, di cui i Movimenti sono un’espressione significativa»” Quest’anno, al fine di favorire la più ampia partecipazione dei nostri aderenti al Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle Nuove Comunità, abbiamo stabilito che la 47^ Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo sia straordinariamente vissuta presso l’Aula Paolo VI, nell’imminenza dell’evento giubilare, sul tema «La speranza non delude» (cf. Rm 5, 5). L’evento, inoltre, si colloca in un’altra ricorrenza molto significativa per il Rinnovamento Carismatico: il 19 maggio del 1975 infatti, Lunedì di Pentecoste, San Paolo VI incontrava il Rinnovamento mondiale, nella Basilica di san Pietro. In quella occasione, tra le altre cose, ebbe a dire: “Questo Rinnovamento davvero costituisce ‘una chance’ per la Chiesa”.

Come Chiesa, oltre a vivere l’Anno Santo, siamo anche impegnati nel Cammino sinodale: c’è un procedere, un dinamismo in atto che, proprio alla luce di uno sguardo speranzoso illuminato dalla fede, ci sprona ad un fare sempre più comunionale, come sperimentato nella recente Assemblea.
La Chiesa sta vivendo una stagione di grande dinamismo e impegno. In un quadro ecclesiale e sociale certamente non facile, il percorso sinodale e questo Anno giubilare offrono la possibilità di un profondo rinnovamento, coltivando in particolare la sinodalità, il discernimento e la profezia. Si susseguono eventi ecclesiali di “rilevanza epocale”, quanto mai utili per affrontare una stagione complessa della storia e intercettare le istanze di quel “cambiamento d’epoca” ben delineato da papa Bergoglio. Il termine “processo”, io credo, è quello che meglio aiuta a comprendere questo Sinodo.

Azione evangelizzatrice e slancio missionario, pensando in particolare alla Moldavia e alla Terra Santa: come pellegrini di speranza, in un mondo dilaniato da crisi spirituale e conflitti, qual è l’impegno del Rinnovamento?
II primo destinatario dell’attività evangelizzatrice è il credente stesso: quanto più il credente è cosciente del dono ricevuto, tanto più intensamente avverte l’esigenza d’impegnarsi a corrispondere alla chiamata divina nelle scelte concrete della vita, attraverso un cammino di continua conversione, nell’intento di portare l’annuncio del Vangelo in ogni Nazione. Ricordiamo poi che evangelizzare è anzitutto lasciarsi amare e abitare da Dio e irradiare questa Presenza con la vita e la parola. L’evangelizzazione, pertanto, non è una strategia, ma una Persona: è Gesù Cristo, accolto gioiosamente nella vita e irradiato nel mondo. In questa visione si colloca la nostra storica missione in Moldavia e la costante vicinanza alla Terra Santa.
“Per prepararci al Giubileo, è necessario adottare un atteggiamento di apertura e conversione”, ha ribadito mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione: come tradurre queste invito in segni, quotidiani e concreti, di speranza?
“Pellegrini di speranza” è il titolo di questa straordinaria esperienza di grazia per tutti noi. Pellegrini, ossia comunità di battezzati, che camminano insieme, in comunione, verso l’incontro con il Signore. Una comunione da costruire e maturare sempre di più. La carità è, quindi, la maggiore espressione di conversione. Conversione è la parola chiave e il senso del Giubileo: essa ha luogo tramite un pentimento sincero e la remissione dei peccati, che ci permette di riconciliarci a Dio e al prossimo.

Il Ministero petrino di Leone XIV è appena iniziato: come il Rinnovamento guarda a questo tempo di grazia in cammino con il nuovo Pontefice?
Con l’elezione di Papa Leone XIV la Chiesa cattolica accoglie un Pastore chiamato a guidare il popolo di Dio in un’epoca di radicali cambiamenti e di atroci conflitti. Mentre inizia questo nuovo capitolo della storia della Chiesa, Papa Prevost si trova di fronte a sfide immense e complesse. La sua missione sarà dunque quella di rinnovare la fede, di ispirare la speranza e di promuovere la carità tra i popoli lacerati dall’odio e dalle divisioni. Oggi, il Rinnovamento nello Spirito Santo guarda a questo Pontificato con sincera speranza, pregando affinché il Santo Padre possa essere un faro di luce per guidare l’umanità verso un futuro più fraterno, ispirando i cuori dei fedeli e di tutti gli uomini di buona volontà. Il mio personale auspicio è che questo sia un tempo di grazia e di autentico rinnovamento, mediante un cammino di fede che porti la terra verso una pace duratura e una giustizia più profonda: auguriamo di cuore a Papa Leone XIV che il suo Ministero sia segnato dalla forza dello Spirito e sostenuto dalla tenerezza della Vergine Maria.
Francesca Cipolloni (SIR)
Foto: Calvarese/SIR