Mi chiamo Kiko Argüello, sono un pittore spagnolo e insieme alla Serva di Dio, Carmen Hernández, siamo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale, una modalità d’ iniziazione cristiana diocesana, che – mediante la catechesi, la Parola di Dio e i sacramenti vissuti in una comunità – aiuta le persone a vivere una fede adulta nella comunione fraterna. Ero ancora studente universitario quando, in seguito ad una crisi esistenziale, ho avuto la grazia di incontrare il Signore Gesù che mi ha invitato a lasciare tutto e a seguirlo tra i poveri delle periferie di Madrid. Ho vissuto nelle loro baracche, secondo la spiritualità di San Charles de Foucauld, quella della vita nascosta di Cristo, come la Santa Famiglia di Nazaret. Insieme a Carmen, che ha scelto di condividere con me l’esperienza dei poveri, abbiamo visto lo Spirito Santo creare comunione; abbiamo visto l’amore gratuito di Dio manifestarsi con potenza in Gesù Cristo per la salvezza dell’uomo. Tra zingari e gente distrutta, abbiamo scoperto una sintesi teologico-catechetica unica, che sarà poi alla base del Cammino Neocatecumenale. Un itinerario di formazione e iniziazione cristiana a tappe, da praticare in piccole comunità, simile a quello della Chiesa primitiva. Un frutto del Concilio, donato alla Chiesa per aiutare l’uomo contemporaneo a riscoprire la Vita Nuova che Gesù risorto.
Pensando in questa Veglia della Pentecoste, mi chiedo: Come arrivare oggi all’uomo ateo che non ha più fede? Che cosa significa essere cristiano? Che cosa significa amare? Il Vangelo ce lo ricorda: «amatevi, come io vi ho amato. In questo amore, tutti sapranno che siete miei discepoli» (cfr. Gv 13,34). E ancora: “…se siete perfettamente uno, il mondo crederà” (cfr. Gv 17,21). Dunque, si tratta di amare in questa dimensione: la dimensione dell’amore al nemico. Cristo si è lasciato uccidere da noi e per noi, suoi nemici: amore al nemico. Per arrivare a questo amore, a una statura adulta della fede, abbiamo sperimentato la grazia di scoprire che c’è bisogno di cominciare, in una comunità, un itinerario di iniziazione cristiana.
Come ho detto, sono un pittore, e nel tempo ho avuto l’opportunità di mettere la mia arte al servizio della nuova estetica nella Chiesa. Ho dipinto una piccola icona della Madonna per ribadire che questo Cammino lo ha ispirato la Santa Vergine Maria. Sulla copia originale, ora in una cappella della cattedrale di Madrid, spicca la frase: “Bisogna fare comunità cristiane come la Santa Famiglia di Nazareth, che vivano in umiltà, semplicità e lode: l’altro è Cristo”. Un monito per ricordare a noi e a tutti che è necessario costruire comunità nelle quali i cristiani abbiano la possibilità di crescere e diventare adulti, dove essere educati alla fedeltà alla propria missione in un mondo secolarizzato per contribuire alla costruzione della comunità come Corpo di Cristo risorto, dove l’altro è Cristo.
Il Cammino, come iniziazione cristiana costituito da comunità formate da famiglie, da giovani, da anziani, da persone vicine e lontane dalla Chiesa, partecipa con le Diocesi all’evento del Giubileo nelle sue varie espressioni, convinti che quest’anno rappresenta un momento privilegiato per un incontro serio con Gesù Cristo che dia a noi ed al mondo di oggi quella speranza di cui tanto ha bisogno.
Il Cammino Neocatecumenale è stato suscitato dallo Spirito Santo per aiutare la Chiesa per contribuire, sotto lo sguardo di Pietro, alla nuova evangelizzazione del Terzo Millennio. Siamo molto grati al Signore e alla Vergine Maria, per l’elezione, dopo Francesco, di Leone XIV a guida della Chiesa. Il sostegno dato dai Papi alla nostra esperienza di fede è sempre stato fondamentale nello sviluppo del Cammino che resta un’esperienza unica fede che oggi contempla la presenza di tanti ragazzi e ragazze. Non c’è dubbio che l’appuntamento giubilare più atteso è proprio quello dei giovani, previsto per i primi di agosto. In migliaia giungeranno a Roma accompagnati dai loro catechisti e dai loro Vescovi. Come sempre, poi, dopo l’incontro con il Papa, si ritroveranno per un raduno vocazionale propedeutico ad discernimento vocazionale. Siamo certi che le parole di Papa Leone XIV: “non abbiate paura”, da lui pronunciate durante il “Regina Coeli” nella giornata delle vocazioni, porteranno molto frutto.