“Andremo con gioia alla casa del Signore”: un atteso ritorno

Il 4 settembre è ritornata a Pirano, nella chiesa di San Francesco, la Pala del Carpaccio: una Madonna in trono con il Bambino e alcuni santi.

“Andremo con gioia alla casa del Signore”. Così, citando il Salmo 121, è iniziato l’intervento di padre Marcos Trovarelli, Ministro generale dei padri Conventuali, nel riconsegnare ai frati conventuali di Pirano la grande pala che Vittor Carpaccio aveva realizzato nel 1518 per l’altare della chiesa di San Francesco a Pirano. Si tratta di un’opera che raffigura la Madonna in trono con il Bambino e i santi, tra cui San Francesco, Sant’Antonio, San Giorgio che “suonano questa melodia di gioia, ciascuno con il proprio strumento, dagli angeli che siedono davanti a Maria ai Santi. Dopo ottantacinque anni, Maria è ritornata a casa, nella sua cappella – l’edicola rinascimentale – per la quale il grande Carpaccio su commissione del Convento, l’aveva dipinta, ha ricordato ancora padre Marcos.

Infatti, lo testimonia un documento firmato e datato giugno 1940. La pala era stata affidata al Sovrintendente ai monumenti e alla gallerie della Venezia Giulia perché venisse custodita, date le circostanze alquanto pericolose: si era in pieno tempo di guerra. E questa venne, infine, accolta, custodita e valorizzata dai frati di Padova “nella convinzione che questo patrimonio – che è anche espressione della fede cristiana s della devozione ai Santi Francesco e Antonio – fosse un impegno da perseguire con tenacia“.

La cerimonia che si è svolta giovedì 4 settembre nella chiesa di San Francesco a Pirano ha visto una grandissima partecipazione di fedeli e di popolo in generale, oltre che di rappresentanti di varie Istituzioni, ecclesiastiche e civili, tra le quali la ministra della Cultura e la Segretaria del Ministero degli affari esteri della Slovenia, Autorità diplomatiche, il Sindaco di Pirano, Andrej Korenika, il Vescovo di Capodistria, mons. Peter Štumpf, i rappresentanti della locale Comunità degli italiani, tutti a sottolineare questo gesto di grande apertura e di fraternità dei frati conventuali di Padova verso i loro confratelli di Pirano. Un gesto che ha significato anche la volontà di rispetto, di apertura e di dialogo tra le popolazioni delle nostre terre, anche in una prospettiva non sempre facile di riconciliazione e di pace.

Ed è stato molto bello vedere la gioia e l’entusiasmo soprattutto di chi, come p. Janez Samperl, guardiano del Convento di Pirano, ha lavorato molto e tenacemente perché la pala ritornasse nel suo luogo originario nella chiesa di San Francesco.

Infine non si può chiudere questo breve resoconto senza segnalare due momenti molto significativi. Il primo, all’apertura della cerimonia, con un pezzo musicale di Giuseppe Tartini, “Andante da concerto per flauto e organo” – offerto dai bravi maestri, i coniugi Anamarija Tomac e Simon Krečič: suggestivo, anche considerando che, proprio nella chiesa di San Francesco, c’è la tomba della famiglia Tartini. Il secondo momento, verso la fine, quando, invitati da padre Janez, tutti i presenti si sono alzati per un breve ma intenso momento di preghiera: il Padre Nostro recitato in sloveno e l’Ave Maria in italiano. Anche questo un segno di fraternità e di pace, come il motto dei francescani con il quale si è concluso l’incontro: Pace e Bene.

Mario Ravalico

Foto di Giuliana Ravalico

Nella foto in evidenza: immagine della Pala realizzata da Vittor Carpaccio su commissione dei Frati Minori Conventuali di Pirano nel 1518.

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