Nella cornice del Teatrino “Franco e Franca Basaglia” nel Parco di San Giovanni, martedì 9 settembre ha avuto luogo il “Festival delle Comunità” promosso da Habitat Microaree – che coinvolge il Comune di Trieste, l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) della provincia di Trieste e l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) – con il supporto organizzativo delle Cooperative “La Quercia” e “Duemilauno”. La mattinata di incontri è stata moderata da Massimiliano Capitanio, Coordinatore generale di RTI Habitat Microaree.
Dopo i saluti istituzionali di Massimo Tognolli, Assessore Dipartimento Servizi e Politiche Sociali del Comune di Trieste, di Antonio Poggiana, Direttore Generale Asugi, e Daniele Mosetti, Presidente Ater Trieste, sono stati proiettati due video che hanno raccolto le opinioni e il vissuto di chi quotidianamente gestisce e frequenta le attività. Sugli aspetti organizzativi attuali e sulle prospettive future del progetto Habitat Microaree si sono alternati gli interventi di Stefano Chicco, Direttore del Servizio Sociale del Comune di Trieste, di Giulio Antonini, Direttore Socio Sanitario di Asugi, e di Stefano Barbagallo, Dirigente Area Utenza dell’Ater. Di seguito una Tavola Rotonda, moderata da Paolo Felice del Forum Terzo Settore Fvg.
Tutti i posti a sedere erano occupati fin dall’inizio, in quanto questo atteso appuntamento ha visto la partecipazione sia dei vertici dei tre Enti pubblici che gestiscono il progetto, sia dei vari operatori e volontari delle “microaree”, ma anche di numerosi anziani e disabili che sono testimoni concreti dei benefici e risultati delle azioni del progetto, dirette a migliorare le relazioni fra le persone e creare un senso di comunità.
Com’è noto, l’Ater della provincia di Trieste – più nota con il suo vecchio nome, IACP (Istituto autonomo case popolari) – gestisce circa 10mila appartamenti in locazione. E, come bene sanno i volontari dei Centri di ascolto Caritas, sono sempre numerose le famiglie e le persone singole che sperano di poter divenire assegnatarie di un alloggio Ater, dato che il canone varia a seconda del reddito familiare e, in generale, è inferiore al prezzo di mercato. A partire da maggio 2025 sono stati aperti i Bandi di assegnazione nei sei Comuni della provincia e alla data odierna sono già pervenute 2100 domande per i 110 alloggi di nuova costruzione in corso di realizzazione e per quelli che, durante il periodo di validità del bando 2025, dovessero rendersi disponibili (i cosiddetti alloggi “di risulta”). I Bandi scadono il 17 ottobre 2025.
Già dal 1998 esiste un accordo fra Ater, Comune di Trieste e Asugi per realizzare il progetto denominato oggi sinteticamente “Habitat Microaree” (HM). Grazie a tale accordo sono stati messi a disposizione da parte di Ater alcuni locali per lo svolgimento di servizi e attività a favore degli abitanti delle case gestite dall’Ater di Trieste e della popolazione residente nel territorio denominato “Microarea” di Melara, Ponziana, San Giacomo, San Giovanni, Gretta, Valmaura, Borgo S. Sergio, Cumano, Negri/ Dell’Acqua, Campi Elisi, Giarizzole, Opicina, Cittavecchia, Altura. Ciascuna Microarea dispone di una o più sedi dotate di attrezzature informatiche che consentono il collegamento con i vari servizi per via telematica. In ogni sede sono presenti un operatore a tempo pieno dell’Azienda sanitaria, che funge da “Referente” di Microarea; gli operatori di Cooperative sociali che svolgono per conto dell’Ater il servizio di portierato sociale; gli operatori di Cooperative sociali che svolgono attività socio-educativa per conto del Comune. Inoltre, frequentano le varie sedi i volontari facenti parte di Associazioni.
Nella Microarea vengono svolte attività di socializzazione, formative e ricreative, finalizzate a favorire l’incontro e il dialogo tra persone e prevenire, così, l’emarginazione delle fasce più deboli della popolazione e le situazioni di conflitto. Questo lavoro di mediazione tra persone e gruppi sociali diversi, con interessi diversi, è ritenuto fondamentale da Habitat Microarea in quanto rappresenta un lavoro concreto per l’avvicinamento tra istituzioni e cittadini e viceversa.
Attualmente, le microaree sono 14 a Trieste, 2 a Muggia e 1 a Sgonico. L’indirizzo delle sedi, gli orari di apertura, i contatti delle Microaree sono reperibili sul sito https://www.trieste.aterfvg.it. A livello centrale l’Ater, inoltre, ha attivato dal 2023 un apposito Ufficio gestione sociale, che cura i contatti con tutte le sedi del progetto Habitat Microarea (mail: gestionesociale@ater.trieste.it). Questo progetto ha caratteristiche talmente innovative che viene considerato un’eccezione nell’ambito dell’edilizia residenziale pubblica, perché vede la collaborazione costruttiva fra enti pubblici (Ater, Comune, Asugi), cooperative sociali, associazioni di volontariato, famiglie, per realizzare un vero e proprio welfare abitativo.
Tra gli interventi previsti nel corso del Festival, è stata molto interessante la relazione del professor Carlo Andorlini dell’Università di Firenze, che ha messo in evidenza come si assista nella società attuale a un crescente fenomeno di desertificazione delle comunità: le persone si vedono sempre meno, chiudono i negozi sotto casa, le edicole sono destinate a sparire, i rapporti di vicinato sono assenti, i circoli e le associazioni sono in crisi di nuovi iscritti. In compenso, la solitudine aumenta. A suo avviso, il progetto Habitat Microaree può considerarsi un “presidio di comunità”, da rafforzare e valorizzare. Ciò che rende bella una collana è l’insieme di perle, ma occorre ricordare che ciò che tiene unite le perle e forma la collana è il filo che le unisce. E questo è il principale compito del progetto Habitat Microaree: tenere unita la comunità, fatta di famiglie, persone, case, negozi, iniziative di un dato territorio.
Raffaello Maggian