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Dal 24 gennaio al 27 aprile, Trieste accoglie l’arte del dialogo: un’esposizione diffusa di installazioni artistiche in 9 sedi espositive.

Dal 24 gennaio al 27 aprile 2025, la città di Trieste diventa il palcoscenico di un’esposizione diffusa di installazioni artistiche firmate dall’artista Gianni Turin. Promossa dal Centro Studi Arte Archeologia Ambiente e coorganizzata con il Comune di Trieste, In collaborazione con Biblioteca Nazionale Stelio Crise, Diocesi di Trieste, Comunità Luterana Valdese,Museo della Comunità Ebraica Carlo e Vera Wagner, Associazione Culturale Islamica di Trieste. L’iniziativa si sviluppa in nove sedi espositive emblematiche della città, mettendo in dialogo spazi laici, religiosi e storici.

Un progetto artistico unico

Curata da Sandro Gazzola, questa esposizione si inserisce in un percorso che, dal 2012, vede Gianni Turin impegnato nel costruire ponti tra il mondo laico e quello religioso, con uno sguardo attento alla memoria storica e socio-economica del XX secolo e ai valori universali dell’umanità.
Trieste, con il suo ricco mosaico culturale e il suo ruolo di città di confine, è stata scelta come luogo ideale per questa edizione. Per la prima volta, l’evento vede la partecipazione delle tre grandi religioni (ebraica, cristiana e islamica), creando un filo conduttore tra fedi, culture e memorie.

Le opere di Gianni Turin

L’artista, ex professore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, è noto per i suoi assemblage complessi, in cui tele dipinte a olio si fondono con elementi scultorei e oggetti di recupero. Tra i simboli più emblematici delle sue opere troviamo la “testa non orante” e materiali che raccontano storie potenti: una traversina ferroviaria trasformata in un braccio di croce, o i fili di un vigneto che diventano testimonianza della Resistenza del 1944.
L’intento di Turin è quello di far dialogare le sue opere con le sedi espositive e gli elementi conservati in esse, in modo da creare un “concerto a più voci”. L’obiettivo? Suscitare una memoria che non sia mai fine a sé stessa, ma che diventi strumento di emancipazione e dialogo, fondato sull’amore e non sulla violenza.

Le sedi espositive: un viaggio tra storia e spiritualità

Le opere saranno distribuite in nove luoghi simbolo della città, ognuno con una propria identità culturale e storica:

  • Biblioteca Statale Stelio Crise
  • Museo della Guerra per la Pace “Diego de Henriquez”
  • Foiba di Basovizza – Centro di documentazione
  • Museo della Comunità Ebraica di Trieste Carlo e Vera Wagner
  • Cattedrale di San Giusto Martire
  • Chiesa Sant’Antonio Taumaturgo
  • Casa Vicco, sede della Curia Vescovile
  • Chiesa Luterana di Largo Panfili
  • Associazione Culturale Islamica di Trieste e della Venezia Giulia


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