Il dialogo genera speranza

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Le immagini e il testo della preghiera giubilare presieduta dal Vescovo mons. Enrico Trevisi a Valmaura in occasione dell'apertura della due giorni giubilare dedicata agli Artisti.

Lunedì 3 febbraio ha preso avvio la due giorni dedicata al Giubileo degli Artisti nella diocesi di Trieste.
Nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine Addolorata in piazzale Valmaura, è stato svelato il trittico “Il dialogo genera la speranza” di Giovanni Pulze.
Di seguito il testo della preghiera giubilare presieduta dal Vescovo di Trieste, mons. Enrico Trevisi.


 

Nelle tenebre del male
nell’abisso del dolore innocente
che è quello del Figlio di Dio, l’ucciso in Croce
ritroviamo le sembianze di ogni figlio condannato iniquamente
ostaggio dell’odio che poco alla volta si è insinuato nel cuore di quel Caino
che corroso dall’invidia, dalla paura, dal rancore
programma e attua la morte.

Ogni innocente seviziato e ucciso è un nuovo grido che sale a Dio.
Se è incomparabile l’odio che ha accecato e sfigurato l’umanità
alla RISIERA DI SAN SABBA o ad AUSCHWITZ-BIRKENAU
restiamo attoniti che ancora oggi questa nostra umanità
assiste impotente alle torture in tanti campi di detenzione, di lavoro, di sterminio,
che l’oggi dissemina per tanti oltraggiati, ostaggi del male che acceca.
Ieri come oggi, la nostra inettitudine è inquieta.
Siamo davvero impotenti? O siamo codardi? O siamo indifferenti?
Possiamo dirci innocenti o nel silenzio siamo complici?
Stiamo vigilando sull’indifferenza che ci isola, sull’odio corrosivo che ammalia i cuori
fino a giustificare l’orrore, di ieri e di oggi?

Poi irrompe la tua Luce.
Anche noi, come le donne, ansimanti siamo arrivato al sepolcro
fiaccati dalla paura e dalla morte.
E poi, solo un riverbero, nella veste candita dell’Angelo,
come una pennellata che allude all’invisibile. Non è ancora fede. Non è ancora speranza.
Ma poi quella voce: “Non abbiate paura”
che trova eco in quell’arte dell’incoraggiare a cercare e guardare oltre:
“Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso”.
Noi cerchiamo un morto. Troppo spesso celebriamo la sconfitta e il male.
Ma quando la cultura e le arti celebrano la morte rinnegano la propria identità.
La memoria risanata è un ricordo bonificato
che nel contrasto del buio della morte fa splendere la vita.
“È risorto, non è qui”.
Ci è dato di raccontare, di dipingere, di scolpire la speranza:
ancora la Vita vince la morte, ancora la speranza prende le ali in mezzo a noi.
Lasciamoci prendere per mano
e il nostro spirito si innalzi mentre insieme camminiamo protesi alla vita e alla Vita piena.
E benedetti coloro che accendono di bellezza i nostri sguardi
e ci aiutano a riguardarci non più con l’occhio triste di Caino
ma rincuorati ci fanno correre dai fratelli e indicare la via:
“Là lo vedrete!”
Lui, il Crocifisso Risorto,
si dà a vedere per chi ha occhi per la bellezza del Dio che si è fatto carne.

† Enrico Trevisi
Vescovo di Trieste


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