Voci, ricordi, gratitudine

Le testimonianze di chi ha conosciuto e vissuto più da vicino don Pier Emilio Salvadé nei suoi anni come parroco della parrocchia di Santa Caterina da Siena

Salutare un sacerdote che ha servito la Chiesa a lungo non è facile. E, ancor di più, non lo è se egli ha servito una comunità parrocchiale vivace come quella di Santa Caterina da Siena. Una comunità relativamente giovane che, dapprima in un complesso prefabbricato, e poi con la costruzione di un edificio di culto vero e proprio, ha mosso i suoi primi passi all’inizio degli anni 70 e sotto la guida di don Pier Emilio Salvadé come suo primo parroco. Una generazione di giovani e di seminaristi è stata cresciuta e accompagnata nel cammino verso le scelte fondamentali della vita. Una zona di periferia è stata ravvivata da una comunità sempre in movimento, entusiasta di essere Chiesa a servizio del territorio e della Diocesi.

Affidiamo, allora, il ricordo di don Pier Emilio alla voce di chi lo ha conosciuto da vicino.

Dice Elena Pillepich Di Matteo, già vicepresidente nazionale degli Scout d’Europa:

Don Pier Emilio ci ha lasciati, con discrezione, in silenzio, come era solito fare per non disturbare. Ci mancheranno il suo sorriso, il suo amore paterno, la sua risata, le sue battute, la sua intelligenza. È stato parte della storia del nostro gruppo scout Trieste 2 Santa Caterina, perché sempre presente, ci ha supportato e spronato a fare del nostro meglio, a servire nei fratelli più piccoli Dio e la Chiesa. Mancherà anche allo scoutismo triestino perché credeva in noi, sapeva che eravamo uno strumento per avvicinare i ragazzi e le famiglie a Dio, non ci ha mai fatti sentire soli. Era un pastore buono, sapeva stare con la gente, si interessava di tutti e di ognuno. Aveva la pazienza di ascoltare, di accompagnare, di pregare per tutti. La Madonna dell’Equilibrio, a cui lui era tanto devoto, lo accompagni in questo ultimo suo viaggio verso l’abbraccio misericordioso del Padre”.

Così lo ricorda Luca Zini:

Nei momenti importanti della vita la Provvidenza ci dà l’occasione di incontrare persone speciali che ci fanno aprire gli occhi e riempire il cuore di speranza. Una di queste è stata per tanti di noi, giovani degli anni ’90 della parrocchia di Santa Caterina, Don Pier Emilio: DPE. Un parroco che non ha mai avuto pura di andare incontro all’altro, ma che al tempo stesso era capace di fare un passo indietro per dare spazio a tutti. Un compagno che si spendeva e che ti spronava a tirare fuori il meglio. Un sacerdote che con la sua fede ci ha aiutati a crescere e a diventare uomini e donne. Un amico che ci è stato accanto e non ci ha abbandonati. Grazie Signore per averci dato la grazia di percorrere una tratto importante di strada assieme a lui: sarà sempre parte di noi, non solo nel ricordo, ma anche e soprattutto in ciò che siamo”.

Prosegue nel ricordo, quindi, Gianluigi Pesarino:

DPE è stato una parte fondamentale della mia vita … Con la sua umanità riusciva sempre a trovare la parola giusta in qualsiasi contesto… E soprattutto è riuscito a costruire e consolidare non soltanto una chiesa ma tutta la comunità che la rende viva…”.

Dalle fila dei giovani di don Pier Emilio è maturata anche la vocazione di don Mario De Stefano e don Manfredi Poilucci. Quest’ultimo così ricorda don Pier Emilio:

Le emozioni suscitano in me un turbinio di ricordi, da quando ebbi modo di conosce Pier Emilio, 45 anni or sono, sostituendolo dal suo incarico di insegnante di religione alla scuola media Pitteri, a seguito di un suo infortunio ortopedico. Da lì iniziò, con i ragazzi del Villaggio Sereno, una frequentazione assidua, che non si è mai interrotta. Egli mi ha rivestito con la casula dell’ordinazione sacerdotale e ha tenuto l’omelia della mia prima messa, nella Chiesa di san Giovanni Decollato, ove ho celebrato con il calice che mi aveva donato”.

E continua don Manfredi:

“Desidero onorare un uomo che ha lasciato un’eredità preziosa nella nostra giovinezza. In molti abbiamo beneficiato della sua umanità accogliente e generosa, un animo sensibile e compassionevole, artefice di una chiesa capace di accoglienza e ospitalità, ove ciascuno potesse sentirsi a casa propria, degno di stima, riconosciuto e amato”.

Ed ecco, ancora, il ricordo di Arturo Pucillo, Presidente Diocesano di Azione Cattolica:

I miei ricordi di vita a fianco di don Pier Emilio sono veramente tanti: nascono nei primi anni della mia adolescenza, quando ho avuto la grazia di far parte della comunità parrocchiale di Santa Caterina da Siena dove il concetto di famiglia di famiglie ha trovato in lui, parroco, un interprete e un fautore: sempre presente, nonostante gli incarichi diocesani già pressanti, con familiare e discreta attenzione alle persone. Tutte. Ha sempre coinvolto i laici nelle attività parrocchiali, rendendo saldo il cammino di tutta la comunità, una vera e significativa palestra di sinodalità. Ho avuto la grazia di respirare il profumo della Chiesa nella sua versione migliore, ed è grazie a quegli anni che la mia fede, il mio senso di appartenenza ecclesiale e anche la mia adesione all’Azione Cattolica sono cresciuti, così come l’affetto per don Pier Emilio che mi resterà sempre nel cuore”.

Voci e volti che raccontano l’uomo, il sacerdote, l’amico, il compagno di strada, la guida attenta e discreta, la fede. E confermano che, di tutto ciò che ciascun figlio di Dio può fare nel tempo che gli è dato da vivere, alla fine ciò che resta è l’amore che ha saputo donare.

A cura di don Lorenzo Magarelli

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