Tu vivresti mai con il tuo nemico? A Rondine Cittadella della Pace, un’organizzazione che risiede nel borgo di Rondine, nei pressi di Arezzo, la risposta è sì. A Rondine giovani da tutto il mondo provenienti da paesi in conflitto o post conflitto convivono insieme attuando il Metodo Rondine: un metodo per distruggere l’idea del “Nemico” e trasformare i conflitti in occasioni di Pace. La World House ospita dal 1998 giovani che decidono di rifiutare l’idea della guerra per accogliere il dialogo ed il confronto con quello che la storia ha deciso dovesse essere il loro nemico.
Al termine dei due anni di studentato l’obiettivo è di tornare nei paesi di provenienza con un progetto che abbia una ricaduta sociale per disinnescare i meccanismi della violenza.
Sorella della World House è l’esperienza del Quarto Anno, una sperimentazione riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione e del Merito italiano che si propone di portare il Metodo Rondine agli studenti italiani. Il Quarto Anno è l’esperienza che sto vivendo in prima persona, con compagni da tutta Italia che frequentano il quarto anno del Liceo Classico, Scientifico, delle Scienze Umane e Linguistico, e che hanno deciso come me di vivere un anno ad Arezzo andando a scuola a Rondine e imparando a vivere i conflitti interni ed esterni non come guerre, ma come opportunità di crescita per capire se stessi. Anche per noi studenti delle superiori, così come per gli studenti della World House, c’è la possibilità di creare un progetto che abbia una ricaduta sociale nel nostro territorio d’origine, attraverso il programma Itaca che ci accompagna nel trasporre i progetti in realtà.

Una delle prime volte che ne ho sentito parlare è stato quando Carolina, una ragazza dello scorso Quarto Anno, ha raccontato la sua esperienza alla mia classe. Da quel momento ho deciso che avrei almeno voluto tentare di prenderne parte. Qui a Rondine la mattina facciamo scuola seguendo i programmi ministeriali, con docenti formati al metodo Rondine ed una didattica innovativa che vuole essere al servizio degli studenti, mettendo al centro la persona anziché la prestazione. Durante il pomeriggio seguiamo il Percorso Ulisse: tre moduli che attraverso formazione e laboratori ci offrono strumenti per affrontare l’Abitare se stessi, l’Abitare il terzo Millennio e la Vocazione Professionale. Un anno che per me è un’esperienza ancora da scoprire, un anno che mi sta dando l’opportunità di vivere in un mosaico di culture, ideali, pensieri, lingue e dialetti diversi. Un anno che mi sta insegnando, attraverso l’esperienza, cosa vorrei che fosse la scuola e quali sono le nuove sfide educative. Una scuola che vuole dare gli strumenti per capire la realtà, per dare la forza di accettarla ed indignarsi, per non temere questa realtà, ma volerla cambiare.
Emanuela Sodomaco