Forse non tutti sanno che anche a Trieste esiste una rete di servizi per l’infanzia e di scuole paritarie nell’ambito della quale è possibile scegliere il percorso educativo per le proprie figlie e i propri figli. Una rete di scuole, è bene sottolinearlo, nella quale il termine “paritarie” non significa “private”. Si tratta delle scuole che fanno capo alla Federazione Italiana Scuole Materne (Fism), per lo 0-6, e alla Federazione Istituti di Attività Educative (Fidae), per le scuole dalla primaria alla secondaria di secondo grado. Sul territorio cittadino sono undici le scuole Fism di ispirazione cristiana, ma non solo – tra sezioni primavera, nidi integrati e scuole dell’infanzia – e sei le scuole Fidae.
Focalizzandoci sulla fascia 0-6, la scelta dei servizi per la prima infanzia e della Scuola dell’Infanzia costituisce un momento importante nel percorso genitoriale e, di conseguenza, nel percorso educativo delle bambine e dei bambini: è, di fatto, il primo affaccio sulla comunità e il primo fondamentale mattone nella formazione degli individui. Ma può essere anche un momento di grande disorientamento: tra “sentito dire”, informazioni trovate qua è là sul web, marketing scolastico – il tutto da conciliare con esigenze personali e organizzazione familiare anche allargata – può risultare davvero difficile fare una scelta serena e adeguatamente ponderata. Le scuole pubbliche – che a Trieste sono sia statali sia comunali – offrono la loro proposta che, però, non è l’unica. E, perlomeno, è importante saperlo.
«La nostra Federazione è un organismo che rappresenta le scuole nostre affiliate nei rapporti con le Istituzioni, con la Diocesi e con le associazioni familiari, ma non solo» ci spiega Stefano Formigoni, presidente della Fism di Trieste «diamo, infatti, supporto costante alle scuole per l’aggiornamento e la formazione del personale scolastico, docente e non docente. Trattandosi di realtà molto piccole, le scuole non potrebbero, infatti, sobbarcarsi da sole gli oneri dei vari corsi, tra i quali molti obbligatori, come quelli sulla sicurezza e l’aggiornamento normativo. Offriamo anche lo sportello di ascolto psicologico, i progetti di educazione all’arte e di parent coaching, che abbiamo appena avviato, intanto per gli insegnanti, in questi mesi». La Fism è nata a Trieste nel 1973 e ha, quindi, festeggiato i suoi primi 50 anni di attività: «Già allora si sentiva il bisogno di una realtà che portasse avanti le istanze delle scuole – allora per lo più gestite da congregazioni religiose – con le istituzioni» prosegue Formigoni «ma si sentiva anche l’esigenza di trovare una comunione di vedute per diffondere un progetto unitario sul territorio». Va ricordato che, oltre alla questione del calo delle nascite, con la quale devono fare i conti tutte le scuole italiane (anche se al momento le scuole Fism non vedono un calo importante degli iscritti), per le scuole gestite dalle congregazioni religiose c’è anche il problema legato all’avanzamento dell’età delle religiose, senza che vi sia la possibilità concreta di un ricambio:
«Proprio qui, la Fism si pone come sostegno alle congregazioni religiose, mediando e sostenendo percorsi di apertura anche al personale laico per evitare la chiusura delle scuole, che sono un patrimonio di tutta la comunità».
Della rete triestina Fism fa parte anche la scuola ebraica “Morpurgo Tedeschi”: «È un unicum a livello nazionale da più di 20 anni» incalza Formigoni «e voglio ricordare l’impegno della presidente precedente, e attuale vicepresidete Annamaria Risicato, che ha dato anima e cuore alla Fism e che si è spesa in prima persona proprio affinché la scuola ebraica restasse nella rete, nonostante qualcuno avesse storto il naso in quanto si tratta di una scuola non cattolica».
“Paritarie”, lo dicevamo prima, non significa “private”. Le scuole paritarie, infatti, così come riconosciute nell’ordinamento giuridico italiano dalla Legge 62 del 2000 (e successive circolari applicative), «sono a pieno titolo scuole pubbliche alla pari delle scuole statali e comunali» spiega ancora Formigoni «il contributo scolastico annuale a carico delle famiglie non corrisponde alla suddivisione dei costi di esercizio per il numero di studenti, ma al costo medio per studente (Cms) previsto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, al netto del contributo statale e, nel caso della Regione Friuli Venezia Giulia – alla quale va riconosciuto un impegno meritorio a sostegno della parità scolastica – anche del contributo annuale previsto per ogni sezione attiva». Si parla, pertanto, per le scuole Fism di Trieste, di un contributo mensile a carico delle famiglie tra i 240 e i 300 euro, che però comprendono già il costo dei pasti – «le nostre scuole hanno la cucina interna e non si servono della ristorazione veicolata» – e le varie proposte già integrate nel cosiddetto Ptof (Piano triennale dell’offerta formativa) che prevedono anche l’accompagnamento alle famiglie. Certo, per famiglie con più figli, sostenere il costo mensile può essere un problema:
«L’obiezione che spesso ci viene mossa è che le nostre scuole sono “per ricchi”» sottolinea Formigoni «ma affermare questo è ribaltare una verità storica: quella delle scuole aperte dalle congregazioni religiose già nell’‘800 per andare incontro ai bisogni delle famiglie che non avevano la possibilità di dare istruzione ai propri figli e qualche volta neanche di mangiare».
In diverse realtà scolastiche esiste anche la “retta di solidarietà”: «Qualche genitore paga un pezzettino della retta ai genitori che sono più in difficoltà per aiutarli a garantire la frequenza dei figli a scuola». E poi ci sono le iniziative dei genitori per raccogliere fondi con l’offerta di dolci e torte, con qualche pesca di beneficenza: la fantasia e la creatività per questo non vengono mai a mancare.
Perché, quindi, una famiglia dovrebbe scegliere una scuola Fism per la propria figlia o il proprio figlio? «Le nostre scuole sono piccole e accoglienti, quindi, sono molto attente ai bisogni dei bambini e anche alle esigenze della famiglia» conclude Formigoni «sono ambienti a misura di famiglia, nei quali ci si prende cura delle bambine, dei bambini e delle famiglie. Nelle nostre scuole si possono trovare anche dei servizi dedicati alle attività extrascolastiche, la pre e post-accoglienza, la possibilità di utilizzare gli spazi della scuola per feste e compleanni, ma anche e soprattutto progetti rivolti alle famiglie per sostenere l’impegno, non sempre semplice, della crescita dei figli».
La mattina di sabato 15 novembre, si terrà un Open Day: «Dalle 8.30 alle 13 nei locali dell’oratorio di Nostra Signora di Sion – ingresso da via Tigor 24/1 – saranno presenti i banchetti informativi delle nostre scuole. Invitiamo i genitori a venire a conoscere queste realtà: in una sola mattina potranno avere un bel colpo d’occhio sulle possibilità offerte dalle scuole Fism per i loro figli».
Luisa Pozzar
Foto di Luisa Pozzar
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